Sempre più persone necessitano di avere un prestito ma si trovano sprovvisti di busta paga: ecco qual è la soluzione
In Italia sono davvero numerose le persone che non hanno lavoro oppure che semplicemente non hanno la busta paga. Ma come fanno queste persone a richiedere un prestito? I prestiti senza busta paga sono dei finanziamenti che vengono dati a coloro che hanno appunto esigenza di avere denaro in quel momento. Queste persone però non hanno una busta paga per provare che è titolare di un reddito. Quindi è come se non desse garanzie di restituzione di quel determinato prestito.

Solitamente questa categoria di persone senza busta paga sono: casalinghe, giovani o disoccupati, quindi tutti coloro che non percepiscono stipendio.Ma come funziona quindi fare domanda per un prestito, anche se non si è in possesso di busta paga?
Prestiti senza busta paga: si possono ottenere davvero? Ecco come funzionano
Non avere una busta paga può far pensare che ottenere un prestito sia impossibile. In realtà, ci sono diverse strade da percorrere, anche per chi non ha un lavoro fisso. La più comune? Affidarsi a un garante, ovvero qualcuno, spesso un genitore o un familiare, disposto a “metterci la faccia” e a coprire il debito nel caso tu non riesca più a pagare. Una sorta di “rete di sicurezza” che le banche richiedono per tutelarsi.

Ma non sempre serve un garante. Se, ad esempio, hai un’entrata fissa da un affitto o possiedi un immobile, molte banche sono disposte a concederti un prestito. In questi casi, ciò che conta davvero è dimostrare di poter restituire i soldi, anche senza un contratto da dipendente. Chi studia e non ha ancora uno stipendio, può accedere a prestiti agevolati pensati proprio per sostenere la formazione. Si chiamano “prestiti d’onore” e permettono di affrontare spese come università, master o soggiorni all’estero, spesso con tassi molto vantaggiosi.
Chi può richiedere un prestito senza busta paga?
In linea generale, chiunque abbia una fonte di reddito, anche non convenzionale, può provarci. Lavoratori autonomi, freelance con partita IVA, studenti, disoccupati con piccole rendite da affitti o lavori saltuari: tutti possono presentare richiesta. L’essenziale è dimostrare di essere in grado di rimborsare la somma.

Se lavori in proprio o sei un freelance, ti verranno richiesti documenti come la dichiarazione dei redditi, il codice fiscale e un documento d’identità. In base al tuo reddito dichiarato, la banca valuterà se concederti il prestito. Se guadagni abbastanza da coprire le rate, non dovresti avere problemi.
Anche chi non ha un lavoro ufficiale, come spesso accade per le casalinghe, può richiedere un piccolo prestito. L’importante è avere qualche entrata dimostrabile: ad esempio, un affitto, un’attività saltuaria o la gestione di un piccolo B&B. In questi casi, però, la presenza di un garante è quasi sempre necessaria e l’importo concesso tende a essere limitato. Molti giovani si trovano a dover sostenere spese per l’università o per un corso di formazione. Esistono prestiti pensati proprio per loro, personalizzati sulle esigenze di studio, in cui è spesso richiesto un garante.
Chi è stato protestato o segnalato come cattivo pagatore, purtroppo, ha più difficoltà. Ma anche in questi casi ci sono soluzioni: ad esempio la cessione del quinto (per chi ha uno stipendio o una pensione), oppure il prestito con delega, con il datore di lavoro che fa da intermediario. Un’alternativa è anche la fideiussione, con un garante affidabile. Senza busta paga, la somma che puoi ottenere dipende molto dalle garanzie che presenti. In generale, le banche sono più prudenti, ma si può arrivare fino a 10.000 euro, soprattutto se c’è un garante solido o un reddito da affitto che dimostra una certa stabilità economica.