Condomino moroso: l’amministratore può sospendere acqua o riscaldamento? Ecco cosa dice la legge. Ecco tutti i dettagli.
Le spese condominiali rappresentano un obbligo per tutti i condomini, dal momento che servono a coprire i costi necessari per la gestione e la manutenzione degli spazi. Ma anche dei servizi comuni, come possono essere la pulizia delle scale, la manutenzione degli ascensori, l’illuminazione e – a volte – il riscaldamento centralizzato.

Questi contributi devono essere versati regolarmente per garantire il buon funzionamento del condominio e il benessere di tutti i residenti. Tuttavia, può capitare che alcuni condomini si trovino in difficoltà economiche e non riescano a rispettare i pagamenti nei tempi stabiliti. Le cause possono essere diverse, ma se la situazione fosse prolungata, potrebbe creare problemi sia per l’amministrazione del condominio sia per gli altri condomini. Quest’ultimi si troverebbero, quindi, a coprire quote maggiori per far fronte alle spese comuni.
Morosità condominiale: ecco cosa può fare l’amministratore
Ma cosa succede quando un condomino non paga le rate dovute? L’amministratore di condominio ha il potere di interrompere servizi essenziali come acqua calda o riscaldamento? Negli ultimi anni, la questione è stata oggetto di numerose sentenze e interpretazioni giuridiche. In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza, spiegando cosa prevede la legge.

La normativa di riferimento è l’articolo 63 delle Disposizioni di attuazione del Codice Civile, che disciplina i poteri dell’amministratore in caso di morosità. Il testo stabilisce che, se un condomino non è in regola con i pagamenti da almeno sei mesi, l’amministratore può sospendere la fruizione dei servizi comuni suscettibili di godimento separato, come l’acqua calda o il riscaldamento centralizzato. Questo significa che è possibile limitare l’accesso a determinati servizi comuni se il soggetto moroso continua a non pagare.
La legge consente la sospensione solo di quelli che possono essere utilizzati separatamente. Sono sospendibili, il riscaldamento centralizzato; l’acqua calda prodotta da impianto comune; servizi accessori – ad esempio, l’aria condizionata condominiale. L’amministratore ha il potere di agire senza una delibera assembleare, ma è comunque tenuto a rispettare la legge, il regolamento condominiale e le regole tecniche dell’impianto. In casi di dubbi o di potenzialmente rischiosi, è consigliabile che l’amministratore si rivolga a un avvocato o che chieda un provvedimento d’urgenza al giudice, per evitare responsabilità civili o penali.
Cosa può fare il condomino moroso, invece? Chi si trova in una situazione di morosità dovrebbe, quindi, cercare di dialogare con l’amministratore, spiegando eventuali difficoltà e proponendo un piano di rientro. È anche utile verificare la correttezza delle somme richieste – in alcuni casi, gli addebiti potrebbero essere errati o non documentati. Sarebbe molto utile rivolgersi a un legale – o a un’associazione di consumatori – in caso di sospensione considerata illegittima.
Il pagamento delle spese condominiali è fondamentale per garantire il corretto funzionamento e la manutenzione degli spazi comuni, a beneficio di tutti i residenti. Tuttavia, le difficoltà economiche possono rendere complesso rispettare questo obbligo, creando tensioni all’interno del condominio. L’amministratore ha il diritto di tutelare gli interessi collettivi, ma deve farlo sempre nel rispetto dei diritti individuali.