A volte da un errore può nascere qualcosa di speciale, c’è infatti un oggetto che usiamo ogni giorno scaturito da una colla che non attaccava e un esperimento non andato a segno.
E’ sempre interessante capire quali siano le origini di qualcosa che fa parte del nostro uso comune, non solo per una curiosità particolare, ma anche perchè dietro a tutto questo possono esserci delle storie quasi sensazionali. Questa sensazione coinvolge anche un accessorio che molti di noi utilizzano quasi ogni giorno, specialmente se studiano o fanno un lavoro in ufficio, che è stato il risultato di un esperimento fallito.

Esatto, spesso gli inventori hanno un’idea precisa in testa che puntano a realizzare, ma si ritrovano poi a scontrarsi con una realtà che può essere diversa da quella che si erano prefissati in un primo momento. Anzi, non è detto sia necessario buttare tutto all’aria, in questo caso sono riusciti a fare una scoperta che si è rivelata davvero congeniale e che ha fatto la fortuna del suo inventore.
Un oggetto utilissimo nato da un esperimento fallito
Ma quale sarebbe questo oggetto utilissimo che è in realtà scaturito da un esperimento fallito che ha colto di sorpresa anche chi lo ha ideato? Il riferimento è ai post-it, ovvero quei blocchettini dotati di adesivo sul retro che molti di noi hanno sulla scrivania pronti a usarli quando hanno qualcosa da tenere a mente. Se si tratta poi di qualcosa di davvero importante si tende poi a metterli bene in vista così da non dimenticare niente.
Tutto è partito quasi per caso, oltre a un’intuizione del Dr. Spencer Silver, ingegnere che lavorava presso la 3M, l’azienda produttrice. In quel periodo l’uomo stava effettuando un esperimento in laboratorio con l’obiettivo di testare l’efficacia di alcune colle che avrebbero dovuto essere resistenti, ma è stata in quella fase che si è reso conto di avere in mano un bigliettino adesivo, che non riusciva però a stare attaccato sulle superfici come avrebbe dovuto.

Le caratteristiche di questo tagliando lo spingevano a desistere visto che erano diverse dal suo scopo iniziale, ma darsi per vinto non rientrava nella sua personalità. Lui aveva in testa di pensare a qualcosa di inusuale, di cui si è reso conto davvero solo quattro anni dopo grazie al supporto di un suo collega scienziato, Arthur Fry. Quest’ultimo lo affiancava nelle ricerche in azienda, ma nel tempo libero cantava nel coro della Chiesa, passione che lo aveva spinto ad avere una strana abitudine, cercava di ricordarsi i canti delle Messe in alcuni piccoli foglietti di carta che aveva con sè. Nel momento in cui tutti questi finirono a terra a causa di una distrazione è arrivata l’illuminazione, se così la possiamo chiamare: si è ricordato dell’adesivo creato tempo prima da Silver, apparentemente poco efficace, ma geniale per questo e per diversi altri scopi.
Da qui si è arrivati ai post-it, pensati inizialmente come dei segnalibri, che rimanevano esattamente dove li posizionava, senza rovinare gli spartiti, ma che oggi sono utili in tantissimi momenti. Non a caso, sono diversi anche i professionisti che li ritengono provvidenziali e non riescono farne a meno.