Pensione di reversibilità, solo in questi casi spetta il massimo: cosa sapere

La pensione di reversibilità al 100% viene erogata solo in determinati casi. Vediamo quali e come quantificare l’importo.

Il taglio della pensione di reversibilità è molto comune. Poche persone riescono ad ottenere la misura con l’importo massimo spettante. Nel 2025 le percentuali e i limiti reddituali sono state modificate escludendo alcuni superstiti dal 100% dell’erogazione.

Banconote da 100 euro
Pensione di reversibilità, solo in questi casi spetta il massimo: cosa sapere (Cgilfvg.it)

I familiari superstiti di un pensionato INPS ricevono la pensione di reversibilità, un aiuto economico mensile che sostiene la famiglia dopo il decesso della persona cara. Previa domanda, l’ente della previdenza sociale verserà mensilmente un assegno a coniuge e figli a carico del de cuius. Altri possibili beneficiari dove mancassero i familiari più stretti sono i genitori, fratelli e sorelle, nipoti a carico del pensionato prima della morte.

La reversibilità corrisponde ad una quota della pensione ricevuta in vita dal defunto. Le percentuali assegnate variano in base al grado di parentela. Al coniuge solo spetta il 65% dell’importo, al coniuge con due figli minorenni, studenti o inabili spetta il 100% ossia la misura piena. Poi si applicano ulteriori riduzioni qualora il superstite abbia altri redditi.

La reversibilità al 100% un miraggio per pochi

Numero di superstiti e grado di parentela influiscono sulla quota percepita come pensione di reversibilità. In presenza di redditi, poi, scattano delle riduzioni ad eccezione di un caso, quello in cui nel nucleo sono presenti figli minorenni, studenti oppure inabili. Qui le penalizzazioni non vengono applicate e la misura sarà concessa al 100%.

Percentuali
La reversibilità al 100% un miraggio per pochi (Cgilfvg.it)

Un altro caso in cui la pensione spetta in misura piena è quando la famiglia è composta solo da figli senza coniuge o da fratelli e sorelle inabili del defunto a condizione che non abbiano altri redditi e risultino a carico del de cuius prima della morte. Per quanto riguarda i limiti reddituali da rispettare per non far scattare il taglio dell’assegno nel 2025 sono stati fissati a 23.532,60 euro per non ricevere alcuna penalizzazione, fino a 31.376,80 euro con una riduzione del 25%, fino a 39.220 euro con taglio del 40% e del 50% sopra i 39.220 euro.

La reversibilità al 100% è concessa anche se oltre al coniuge ci sono due figli maggiorenni che non lavorano, a carico del defunto al momento della morte, che frequentano scuole o corsi di formazione professionale e hanno meno di 21 anni o 26 anni se frequentano un corso universitario. Quando i superstiti sono solo i figli, la pensione con importo massimo spetterà se sono tre altrimenti scende all’80% con due figli e il 70% con un figlio. Infine, se il defunto ha 7 fratelli o sorelle a carico allora spetterà il 100% (meno del 15% a testa).

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