Ritrovarsi con l’amministratore di condominio che chiede un aumento può generare problemi, attenzione però, ci sono situazioni in cui non può farlo.
Vivere in un palazzo, si sa, comporta determinate regole di cui si viene a conoscenza nel momento in cui si prendono accordi per il trasferimento, sia che avvenga in affitto sia che si decida di acquistare l’immobile. Non sempre si tratta di limitazioni pesanti, in genere sono legati alla necessità di garantire tranquillità a tutti, evitando di causare fastidi agli altri. Qualora dovessero esserci problemi o qualcosa che non si gradisce, è possibile comunque segnalare la situazione all’amministratore di condominio, che proverà a fare da mediatore.

Il compito della persona incaricata è quindi strategico, per questo può rivelarsi determinante anche quando ci si rtrova nelle riunioni periodiche, così da rendere ogni operazione trasparente ed evitare che possano esserci litigi accesi tra le parti. Esistono però dei casi in cui l’addetto può arrivare a chiedere un compenso superiore rispetto a quanto previsto inizialmente comunicando la decisione, ma non è detto che questo sia dovuto. È bene capire cosa prevedono le norme a riguardo così da tutelare i propri interessi.
Aumento stipendio amministratore di condominio: sei sicuro sia dovuto?
Le regole a cui si deve sottostare quando si vive in un palazzo riguardano certamente chi occupa gli appartamenti, ma ce ne sono altre importanti previste per chi è amministratore di condominio. Non è detto che i residenti siano a conoscenza di questo aspetto, esserlo consente però di tutelare anche i propri interessi.
Il suo ruolo risulta essere cruciale nella gestione di eventuali diatribe che possono sorgere tra vicini, ma anche nei lavori di manutenzione, ordinaria o straordinaria (riguarda interventi eccezionali o strutturali) che possono essere svolti. È lui a dover vigilare sui contratti che vengono siglati con la ditta a cui viene affidato l’appalto e a verificare che gli accordi vengano rispettati. A questo si aggiunge la facoltà di esercitare una riscossione coattiva nei confronti dei residenti che non dovessero versare secondo i tempi previsti la quota.

È fondamentale che il professionista stabilisca l’importo dovuto per questa attività, può essere possibile eventualmente ottenere un compenso extra solo se esplicitamente previsto nel preventivo accettato dall’assemblea al momento della nomina o rinnovo dello stesso (è ammissibile, ad esempio, chiedere una percentuale sulla base della spesa da sostenere per i lavori). Questo può essere concesso solo se la decisione viene espressamente approvata.
Qualora non si verifichi nessuna di queste situazioni, l’amministratore di condominio non potrà chiedere né ottenere alcun compenso extra. Non basterebbe nemmeno sostenere di avere dovuto fare del lavoro aggiuntivo rispetto a quanto previsto in un primo momento per pretenderlo.